Quante volte ti è capitato di avere un livido sulla gamba, ma non ricordare come sia successo?
Pensa che per la formazione di un livido è necessario un forte impatto con conseguente trauma tissutale. Questo vuol dire che hai avuto danni ai tessuti senza accorgertene e senza alcun dolore.
Per avere una lesione indolore come questa, al momento della lesione c'erano cose più importanti a cui prestare attenzione.
Il dolore che senti ,infatti, non dipende solo da ciò che sta accadendo nel tuo corpo. Dipende anche dalle informazioni provenienti dal tuo ambiente e dalle informazioni memorizzate nel tuo cervello riguardanti le tue esperienze passate.
Tutte le informazioni che provengono dall'esperienza passata e dall'ambiente formano il "contesto". Il tuo cervello sta prendendo in considerazione tutti questi fattori per cercare prove di pericolo e prove di sicurezza e vedere se sei a rischio che qualcosa ti danneggi.
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Il dolore è uno dei modi in cui il tuo cervello cerca di proteggerti dai danni.
Ciò significa che in alcuni contesti, è possibile avere una grave lesione dei tessuti e provare pochissimo dolore. In altri contesti, potresti avere lesioni lievi o assenti ma provare molto dolore.
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C’è una famosa storia sul dolore pubblicata su British Medical Journal nel 1995 che parla di un giovane carpentiere finito in pronto soccorso dopo aver subito un macabro infortunio al piede sul cantiere. Era saltato su un chiodo di 15 cm, il quale aveva attraversato il piede e la scarpa. In pronto soccorso, il giovane era in agonia poiché qualsiasi minuscolo movimento del chiodo gli provocava un dolore insopportabile tanto da farlo urlare. Gli furono somministrati dei sedativi potentissimi per cercare di estrarre il chiodo. Lo stivale fu lentamente sfilato e allora si palesò una miracolosa cura: il lungo chiodo si era inserito tra due dita e il piede era completamente intatto!
Questo case study dimostra come il dolore sia un’opinione del cervello che dal contesto is fa un’idea su ciò che è pericoloso o sicuro.
Molti fattori influenzano il provare dolore e la sua intensità. Comprenderlo diventa di fondamentale importanza per capire come le persone possono soffrire di dolore intenso per anni, senza che vi sia necessariamente alcun cambiamento o danno alla parte del corpo che fa male.
In che modo questo si collega al tuo dolore?
Spesso le bioimmagini (risonanza magnetica o radiografia ) possono avere risultati spaventosi e questo significato può suggerire al tuo cervello la necessità di essere protetti. Ti potrebbe essere stato detto che hai un disco che è scivolato, un osso fuori posto, un nervo schiacciato, una colonna vertebrale fatiscente, o peggio! Queste metafore comunemente usate, possono suggerire un pericolo.
La buona notizia è che i risultati dell'imaging non sono molto ben correlati al dolore e possono essere comuni cambiamenti legati all’età , proprio come le rughe sul viso. Dopo gli 80 anni, l'84% dei pazienti ha un’alterazione del disco sulla risonanza magnetica, ma non tutti hanno dolore. Questa è semplicemente una parte normale dell'invecchiamento. E anche quando esistono gravi cambiamenti strutturali, come una forte estrusione del disco, il corpo può sempre guarire. È stato visto che alcune ernie si risolvono spontaneamente.
Il sistema del dolore ti protegge anche in caso di normali cambiamenti legati all'età o lesioni che sono ben oltre i loro tempi di guarigione previsti, il corpo può ancora produrre dolore. Il corpo impara il dolore, tuttavia questo può essere invertito.
Cosa puoi fare per riqualificare il dolore?
Riformulare la tua comprensione del dolore è il primo passo per il recupero.
Conoscere tutte le cose che possono influenzare la tua esperienza del dolore, può consentire un cambiamento nella mentalità che apre una nuova strada per la riabilitazione.
Dopo aver riformulato la tua comprensione del dolore e aver recuperato la fiducia nel tuo corpo, puoi iniziare il tuo viaggio verso la guarigione. È importante iniziare un programma di esercizi, provare attività che in precedenza hai evitato e farle in modo lento e progressivo con la guida di un fisioterapista esperto. Ma farlo con la consapevolezza che sei al sicuro, anche se il tuo sistema di dolore è iperprotettivo, consente progressioni che potresti aver pensato essere impossibili.
Albert Einstein una volta disse: la follia è fare la stessa vecchia cosa ma aspettarsi un risultato diverso.
Ecco, potrebbe essere lo stesso vecchio pensiero il blocco per la tua guarigione.
È ora di ripensare, riattivare e recuperare!
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